domenica 16 dicembre 2007

Dal corte di vicenza

Siamo tornati ieri sera verso mezzanotte, così mi guardo un po' di giornali, pare che la manifestazione non ci sia stata... per raccontare il corteo ci affidiamo ad un grottesco articolo dedicato dal Giornale. Schizzofrenico come ogni buon pezzo del Tg4 quando tratta di sinistra della sinistra. Ottimo esempio di anti-giornalismo italiano.
Da notare la chicca finale del topos letterario che vuole i cittadini "bene" delle città invase -da orde di estremisti- rimanere disturbate difronte a cotanto anacronismo, mentre fanno l'attività che si addice ad ogni buon cittadino onesto, lo shopping!!!


Il popolo del «No» sfila a Vicenza: «Prodi traditore»
«Votan per la guerra, marcian per la pace: il centrosinistra è peggio dell'antrace». Pescando fior da fiore, abbiamo scelto un incipit soft e dalla divertente rima, certi che il lettore, non avvezzo al turpiloquio, apprezzerà.
Ma il resoconto del gran raduno anarchico, centrosocialesco, verderosso e no global di Vicenza dovrebbe, per onestà di cronaca riportare, tra le virgolette d'obbligo, tutte le pesantissime, testuali parole con cui il presidente Napolitano, Prodi e il suo governo «traditori dell'Italia e degli elettori» sono stati fatti a pezzi e presi a calci da quarantamila persone (per qualcuno ventimila, per altri ottantamila) che hanno protestato contro la nuova base americana a Vicenza che troverà collocazione nell'area dell'aeroporto civile Dal Molin. Lo spirito è un puro antiamericanismo di maniera.
Cominciamo dalla fine, dalla ciliegina sulla torta, di questa carnascialata, giustamente conclusa, in quanto tale, da un forbita prolusione di Dario Fo. «È questo un governo che fa di tutto per essere disprezzato perché ha tradito tutte le promesse. Un governo - sbotta dal palco di piazza Stazione il premio Nobel - a cui io dico: figli di puttana, voi avete distrutto il rapporto di fiducia con chi vi aveva scelto e votato. Noi non vi vogliamo più, non vi accettiamo più. Siete solo dei bugiardi». È soltanto il là. Il là che consente anche a don Andrea Gallo di andar su con la voce, apostrofando allo stesso modo di Dario Fo «i nostri responsabili». Vescovi e gerarchie ecclesiastiche, tutti figli di.... Anche loro? Mah.
Certo che oramai la quinta è innestata tanto che Cinzia Bottene, portavoce del presidio permanente “No al Dal Molin” rimanda al mittente, cioè al sindaco di Vicenza Enrico Hüllweck, le accuse di «imbecillità» che aveva rivolto ai più esagitati tra i suoi concittadini. E, a proposito di missili, ne lancia uno contro Napolitano: «Torni al suo posto. Torni a fare il garante della Costituzione e la smetta di fare la first lady del presidente Bush».
Nel corteo si eccitano gli animi, suonan le grancasse, i tamburi. E persino i saxofoni che accompagnano i vari Bella Ciao e Bandiera rossa. Mentre i bar proletari, sui camion al seguito, propongono a cinque euro bottiglioni di vino. Rosso naturalmente. Che il variegato popolo dei contestatori si passa fraternamente di bocca in bocca. Marciando al freddo e al gelo in una Vicenza distratta. E anche un po' scocciata."


6 commenti:

Anonimo ha detto...

Mah..., cari giovani antifascisti, chissà perchè ho l'impressione che la manifestazione non vi sia piaciuta, come se vi avesse scavalcato a sinistra (il che sarebbe facilissimo, se avete sposato la "cosa rossa", per me "rosa"): e cos'altro avrebbero dovuto gridare Dario Fo,Don Gallo e la totalità dei manifestanti, se non "figli di puttana" ai "pacifinti" che votano per le missioni di guerra in Afganistan e Libano (e meno male che già lo psiconano aveva ritirato i "nostri ragazzi" dall'Irak!)? Due parole poi su simboli a noi cari, che recentemente la saputella di RC locale ha definito "feticci": provate a domandarvi perchè nemici storici del proletariato come le chiese, la massoneria internazionale e le democrazie cristiane si guardano bene dal rinunciare ai loro simboli ed al loro nome; se qualcuno gli proponesse di eliminare croci, candelabri, compassi etc., si sbellicherebbero dalle risate e chiamerebbero la neuro! Aveva ragione Moretti: con questi qui non vinceremo mai. Io non ho ben chiaro se siano più traditori o idioti...forse sono tutte e due le cose!

elkappe ha detto...

mah?
forse non ci siamo spiegati bene, capita...
lo sapevo che la scelta editoriale di sbeffeggiare gli incompetenti giornalisti del Giornale poteva riuscire un po’ azzardata, ma scusate -modesto parere- guardarsi le notizie sul tg4 quando parla di cortei riusciti, non vi da un gusto in più, quando notate tra le righe l'amarezza del commentatore di parte, che nel disperato tentativo di rivolgere le accuse contro il centro sinistra, mastica amaro nel vedere che persiste tra i giovani la voglia di cambiare radicalmente la società?

Comunque, non mi pare proprio che la manifestazione abbia scavalcato a sinistra alcun che, anzi...
Quando si sta ad attaccarsi ai cavilli ambientali, circolazione del traffico e valore degli immobili, invece di cercare di capire gli equilibri geopolitici internazionali, mi pare che si faccia tutto fuorchè scavalcare a sinistra, a meno che non si reputino gli anarchici primitivisti i più a sinistra di tutti, ma a quel punto avremmo una visioni della sinistra poco concordante.
Chiarito questo, spero, ma ne dubito ;-)

Per quanto riguarda la valutazione generale devo dire che la somma di tutti i localistici "NO" a progetti (per quanto inutili e dannosi) difficilmente porterà ad al progresso generale del paese poichè manca una visione collettiva di prospettiva.
Valuto positivamente il fatto che molti vicentini abbiano partecipato al corteo, ma se non faranno il salto di qualità come in Valsusa, e a causa della diversa condizione ambientale dubito che ci si riesca, ho paura che la battaglia non vinca, soprattutto se si considera anche lo strapotere yankee, ben altra cosa rispetto ai “semplici interessi di bottega" difesi dai ds per favorire le cooperative edili (di Ravenna per esempio),
Poi gli atteggiamenti che i “no dal molin” hanno dimostrato a Roma all'assemblea della cosa rossa hanno palesato una deriva assai pericolosa all'interno di quel movimento, dimenticando la prospettiva generale, hanno attaccato l’assise, pretendendo la massima attenzione per la propria vertenza, dimenticando che un paese complesso come l’Italia ha molti problemi. Cosa dovrebbero dire i sardi allora? E cosa dovrebbero fare i pescatori che si vedono tolto il sostentamento per fare un poligono militare? Se tutti i movimenti sociali con forte radicamento sul territorio si comportassero in quel modo miope, che ho visto a Roma, anzi che i cortei nazionali di solidarietà si potrebbero fare dei round di Kikboxing in cui tutti pretendono di avere la prima fila. Ma non è così che si risolvono i problemi con ricadute internazionali.
Altra nota stonata infatti è venuta dagli ultrasinistri non so di che qualità ma di provenienza extraveneta, che sabato a Vicenza hanno pesato bene di aggredire fisicamente i compagni di base del PRC, che a Vicenza ci stanno 365 giorni l’anno a fare la campagna contro il “Dal Molin”, per protestare contro gli atteggiamenti del governo Prodi.VERGOGNA!
E qui si arriva all’altra questione, quella della prospettiva a medio termine, come è già stato detto in un post precedente appositamente dedicato, nessuno ritiene che la Cosa Rossa sia il sol dell’avvenire, ma stanti le attuali condizioni di arretramento del movimento comunista, è necessario fare un bilancio serio critico e profondo della nostra storia, non in senso liquidazionista, come fece il PDS, ma neanche alla ricerca del tradimento degli ideali più puri, come invece pretendo di fare le organizzazioni trozkiste, ma nel tentativo di capire come si fa, senza avere una rivoluzione di ottobre alle spalle, a trovare un orizzonte di trasformazione della società a partire dalle sue regole di base per sconfiggere ingiustizie e oppressione.
Non è facile e ogni persona intelligente sa che nessuno ha la risposta intasca, chi pretende di averla e la cerca nelle sacre scritture è un evangelico o un avventista del 7° giorno, avrà sempre da DIRE, GIUDICARE, come i buoni bigotti, ma difficilmente avrà da FARE.
La sinistra oggi deve stare unita, per contrapporre al Pd e alla deriva reazionaria della nostra società una barriera, nei momenti di crisi ci si unisce, nella divisione vince il più forte, che non siamo noi comunisti.
Se per fare fronte bisogna rinunciare in una turnata elettorale al simbolo, si fa, quel che conta non è la bandiera ma l’ideale, senza le idee e la forza per sostenerle, i simboli contano poco e possono anche diventare vuoti simulacri riempiti di retorica e clientelismo.

Poi io rispetto tutti quelli che fanno scelte coraggiose e generose, seppure a mio modesto parere poco incisive, e pertanto, pretenderei lo stesso rispetto, visto che poi il muso ce lo mettiamo anche noi su tutte le vertenze in campo.
Quelli infatti che vengono attaccati con tanta leggerezza, sono quelli che si fanno il culo per mantenere una prospettiva Antifascista in città, che organizzano nelle scuole, che puliscono i muri, che si prendono le denunce e le randellate a Carrara come in Val Susa come a Genova come a Praga come a Davos come a Livorno come a Vicenza, e dove c’è bisogno di essere.
Ergo un po’ di rispetto
Grazie!

Anonimo ha detto...

A quanto pare avevo visto giusto: a elkappe la manifestazione di Vicenza, i No dal Molin, Fo, Don Gallo, Alex Zanotelli (ma potremmo aggiungere tutti i pacifisti radicali) non sono piaciuti; è desolante poi vedere quali solchi abbia scavato il "bertinotti-pensiero" tra questi giovani ed i giovani del '68 cui io, anagraficamente e idealmente appartengo. Spero solo che non tutti i giovani antifascisti di Carrara la pensino come ellekappe, anche perchè anch'io sono un antifascista, con tanto di tessera ANPI.Ellekappe critica il "localismo" dei Dal Molin, dimenticando che dal '64 (Vietnam, remember?) i giovani antifascisti di Carrara andavano a manifestare sotto Camp Darby, e non c'era bisogno di ripulire i muri dalle scritte fasciste, perchè a Carrara i fascisti non abboccavano ed i "primitivi" anarchici avevano detto a chiare lettere che se fosse venuto Almirante a Carrara avrebbero messo le mitragliatrici sui tetti; fino a metà degli anni '70, a Carrara i fascisti non sono mai riusciti a fare un comizio!
Quanto alle "organizzazioni trotzkiste" dedite quasi esclusivamente alla ricerca di tradimenti, vorrei ricordare a ellekappe il testo di Lenin "La rivoluzione proletaria ed il rinnegato Kautsky" (dove i traditori vengono chiamati col loro nome), nonchè la quisquilia che fu proprio Trotzky a creare quell'Armata Rossa che permise il trionfo della Rivoluzione d'Ottobre.
Per concludere, ognuno può pensarla come vuole, ma i comunisti la pensano in un modo preciso, che non è quello di ellekappe, Bertinotti e la Martina.Prima di essere ammazzato dai rangers della CIA e dal PC Boliviano (Filorusso)di Monje, il Che aveva scritto "El deber de todo revolucionario es hacer la revolucion!"

elkappe ha detto...

Caro Cianù
Ma non avevi visto proprio niente giusto
1) Bertinotti lo critico e l’ho sempre fatto in modo radicale dal 1997 ad oggi votando sempre e dico sempre contro i suoi documenti, nei congressi come nelle conferenze.
2) Per quanto riguarda il rapporto con i sessantottini, il mio è ottimo per chi non ha “tradito”(dai così sei contento che uso un po’ le tue categorie di pensiero e riusciamo a comunicare), ma durissimo con gli ex L.C. che son finiti quasi tutti di là.
3) Il localismo del “no dal molin” lo critico non in quanto tale ma perché ha mostrato miopia di gestione dei rapporti e di prospettiva, “prospettiva” questa sconosciuta….è certo che se vai ad attaccare le uniche forze che ti sostengono in parlamento, invece che prendertela con chi vuole costruire la base non è che vai tanto lontano, dopotutto quali altre forze politiche stanno battagliando perché si fermi la costruzione della base dove può essere fermata? I “no tav” sono stati più coerenti e lungimiranti puntando a non tenere troppi rapporti diretti con i partiti, ma costruendo fronti trasversali tra gli abitanti del luogo e ponendo in essere una resistenza chiamiamola civile (per capirci ed evitare fraintendimenti) e guardandosi bene dallo sfanculare gli unici partiti che li hanno sostenuti. La politica è una roba complessa,e in una fase regressiva come questa anche molto pericolosa, cammina su una china che rischia di scadere o nel becero populismo inconcludente o nell’inciucismo clientelare. Non nego che anche nel Prc in alcuni seppur limitati e circoscritti casi si possa essere franati da ientrabe le parti, e sicuramente la seconda è peggio della prima, ma entrabe tendono a ridurre per un verso o per l’altro la complessità dei rapporti di forza verso una posizione di comodo, vuoi per pigrizia mentale , per comodità, vuoi per errata valutazione della fase storica e dei rapporti di forza nelle classi e tra le classi.
4) E qui arriviamo al nocciolo del mio intervento, la fase, questa oscena definizione che racchiude in se una miriade di articolate valutazioni, ebbene la fase stori attuale come ben delinei tu non è ne quella del 1917 nel 1921 ne il 1945 ne il 1968 ne 1977, è la fase storica del 2007 annus domini, in cui liberismo individualismo trionfano, in cui la classe operaia ha perso 10 punti percentuali di PIL nella distribuzione delle ricchezze a favore del capitale, ijn cui muoiono 1400 operai l’anno, in cui il lavoro flessibile assorbe la stragrande maggioranza del lavoro giovanile, in cui l’80% delle tasse è pagato da lavoratori dipendenti, in cui oltre il 50% dei padroni dichiara meno dei propri dipendenti, in cui la rivoluzione di ottobre è franta sotto le macerie del muro, i cui gli anarchici non mettono i mitra sui tetti , i neofascisti imperversano ovunque, in cui i rom sono perseguitati a furor di popolo, in cui risorgono le baracche ai bordi dei fiumi e nelle periferie. Ci siamo cianù, non siamo più nei ’70?
Ci siamo che dobbiamo fare i conti con un imbarbarimento dei rapporti umani, ci siama
o che la solidarietà di classe è relegata a poche nicchie, ci siamo che il revisionismo storico è passato e si festeggiano i martiri delle foibe con festa nazionale???? Ci siamo o No perché se non si capisce questo sian misi male!!!
Guevara poteva dire cosa gli pareva perché dietro aveva castro l’ottobre e un movimento dei lavoratori e di liberazioni nazionali anticoloniali antimperialiste ascendente. È oggi così? Se la fase arretra bisogna rispondere di conseguenza, non ha senso comportarsi come se tutto fosse ancora come nei ’70 o nel 1921. Son tempi diversi e ogni buon Marxista sa che sono le condizioni ambientali le più importanti da considerare non la volontà dei singoli.
Io sono Comunista orgogliosamente perché so che il mondo così organizzato crea oppressione e sfruttamento, ma anche perché so che non esiste una e una sola verità, un dogma, ma esiste un metodo il materialismo dialettico con cui si leggono fatti eventi e condizioni con cui si danno risposte concrete a questioni concrete, citare a memoria i mantra non fa avanzare la lotta per il comunismo la ingessa e di fronte alle persone intelligenti la ridicolizza.
Chiediti perché allora i 200 verissimi partiti comunisti super puri continuano a frazionarsi in schegge sempre più piccole e nessuna riesce a concludere nulla?

Orgogliosamente comunista.
Per l’unità della sinistra, tutta.
Per l’unità degli antifascisti.
Per un fronte che argini la deriva reazionaria!

Anonimo ha detto...

Caro Ellekappe, ci rinuncio! Potrei ribaltare le tue argomentazioni una ad una, ma mi rendo conto che sarebbe inutile, perchè parliamo due linguaggi diversi. Tu citi il materialismo dialettico, e poi vai a salutare la "cosa rossa", peraltro già rotta, benedetta da Berty &C. che hanno sconfessato mille volte il marxismo e tutte le rivoluzioni del secolo scorso, e presumibilmente anche dei prossimi (perchè, ohibò le rivoluzioni fanno uso della violenza). Dici che non capisco "la fase" (questa l'ho già sentita) e che non siamo nel '17 o nel '21: verissimo, ma stai osservando quello che sta accadendo in America Latina ed in Medio Oriente? Se n'è accorto persino Toni Negri...
Comunque tieniti pure la tua "cosa rossa": credo di essere in migliore compagnia io, con tutto il movimento "no globbal" citato prima, i compagni di "Essere comunisti", "Sinistra Critica", PCL,anarchici, Quarta Internazionale in tutte le sue varianti, etc. Ognuno si sceglie gli amici cge preferisce.
Per il resto, fate un buon lavoro, devo riconoscerlo: lo fanno anche i veri Cristiani (lo dico senza sarcasmo), e ogni tanto qualche offerta ai missionari la faccio anch'io; il comunismo però è un'altra cosa.
Hasta siempre!

elkappe ha detto...

Questo si che è un confronto aperto e privo di pregiudizi! [ovviamente questa nota gronda sarcasmo]
Mi sa che qualcuno fa orecchie da mercante,
ci riprovo ma pretenderei delle risposte sulle condizioni dei rapporti di forza attuali:
ma cosa me ne frega di Bertinotti e Mussi, della loro nonviolenza, se dovessi stare a fare le pulci ideologiche mi ritroverei in 4 a fare politica, ops ho toccato un tasto dolente?,
ma io penso che un atteggiamento serio e costruttivo sia quello di accantonare le differenze seppur grandissime con questi personaggi e provare a costruire una collaborazione fattiva per incidere realmente sui processi di disgregazione della società, partendo da una serie di obbiettivi comuni che le altre forze politiche hanno abbandonato o contrastano attivamente che sono:
la pace, la rappresentazione delle istanze del lavoro, come chiede la fiom, il mantenimento della memoria storica, la laicità dello stato i diritti civili per gli orientamenti sessuali non omologati ai dettami ecclesiastici, e per le donne, l’antirazzismo, il rafforzamento del welfare. E ti pare poco? Certamente non sono i 24 punti di Lenin, ma cazzarola è L’italia del 2007!!!!!!
Dobbiamo mantenere aperta una prospettiva comunista e per farlo dobbiamo ragionare come si organizzano i comunisti nella sinistra, e se la sinistra si unisce è meglio. Io non ho PAURA del confronto coi riformisti, i nonviolenti ecc. perché so che dalla mia ho la forza delle idee e la miglio lettura dei rapporti di forza, ma per far valere le idee ci vuole organizzazione e potenza politica, che da soli non si raggiunge. Francamente non mi interessa di come si fa a trovare il pelo nell’uovo di Bertinotti o Mussi, ma di come riesco ad invertire la tendenza che sta portando a precipizio la classe lavoratrice tutta e dietro il paese.

Buon modo di chiedere la resa dialettica “ci rinuncio! Potrei ribaltare le tue argomentazioni una ad una, ma mi rendo conto che sarebbe inutile, perchè parliamo due linguaggi diversi”

Buona rivoluzione!

Ps tre note
1)anarchici primitivismi sono diversi da anarchici primitivi, a Carrara i primitivisti non esistono, sono coloro che rifiutano la tecnologia per un ritorno al passato magico in cui tutto era bello, per chiarirci, altrimenti sembra che do dei primitivi a Meschi &C. e non mi pare il caso!
2)guarda che “essere comunisti” non sta con te, semmai parli dell’Ernesto e comunque i compagni malmenati a Vicenza sono stati di quell’area.
3)mi sa che il missionario che porta il vangelo qui è qualche d’un altro, noi lottiamo per sconfiggere la barbarie in maniera laica e senza settarismi di sorta e francamente è più difficile oggi che non 30 anni fa!