mercoledì 11 giugno 2008

n° 5 dell’Ecoapuano giugno 2008.

è uscito il n° 5 dell’Ecoapuano giugno 2008.
Numero succoso e ricco di interessanti approfondimenti,
corri in edicola o inviaci una mail se non riesci a trovarlo!

Sommario
Allarme, siam razzisti
Ma se queste cose non le diciamo noi, qui e ora, chi le dice?

Rifiuti
Status di irregolarità, prima causa di devianza

Rom e bambini rapiti
COMITATO SPAZIO PUBBLICO

Insicurezza democratica
I mostri generano
la società dello spettacolo

Appello
Contro un nuovo razzismo di massa
Quell'atroce passato che può ritornare

Razzismo di Stato
A Milano, schedati per essere nati rom

Emergenza diversità
Rom Per chi è l’emergenza?
Dalla conferenza tenuta a Carrara per conto
dell’ARCI il 1-12-07 Parte seconda
Mons. Piero Gabella

Emergenza pogrom
L’insostenibile leggerezza dell’essere come loro
di Gianfranco Formenton

Emergenza rom a Carrara
Il campo rom del Lavello
Una storia faticosa e controversa

Lettera aperta ai leghisti
Attenti ai padroncini

Emergenza ridicolo
Carrara: tolleranza zero
Contro le gatte del campo scuola

Informazione
A servizio dei pregiudizi

La destra sballa
Ma cosa c’entra Maroni col Lavello?

Emergenza fonti energetiche
Se il petrolio va a picco

La favola atomica
Emergenza politica

L’equivoco di una domanda mal posta
Una lettera di Romano Luperini
Dobbiamo vivere in una sorta di esilio

Emergenza lavoratori
NCA
La classe operaia è andata all’inferno
Meno lotte e più straordinari

Elezioni a Massa
Amministrazione comunale di Massa
Ha vinto la continuità
Sinistre nell’angolo

Massa: Partecipazione
Pacatamente, ma anche un po’ xenofobi, un po’ razzisti

Emergenza casta
Operatori del diritto e difensore civico
La casta reclama il monopolio
Polemica su un articolo che non era stato letto

Massa
Bilancio trasparente & partecipato

Cultura
Pansa
Un romanzo pauroso

Tra marmo e bronzo
L’arte del nulla
Veterani dello sport e Panathlon: celebrazione dell’ovvio e del brutto

Lettere e documenti
Aria fritta
Gratta e vinci
La destra provoca
Il sindaco Pucci
Non basta più l’antifascismo?
Ibrahimovic è un rom

Emergenza polveri a Carrara
Il traffico dei camion va fermato
La sentenza del giudice

Emergenza acqua
Acqua senza democrazia
L’acqua è un diritto, non una merce.

La sfranta
Carfagna; Esibizionismo sessuale solo quello dei gay?

La nostra storia
La Liberazione lungo la Linea Gotica
Lido Galletto

L’altra storia
Italiani brava gente?
Una conferenza di Alessandra Kersevan a Massa

venerdì 6 giugno 2008

ECCOLI!

Prima vennero per gli zingari perché Rubacchiavano:

da repubblica :
MILANO - I bambini hanno scherzato con le divise e sono impazziti per il furgone della Scientifica, quello con le macchine fotografiche e gli strumenti come vedi nei film. Gli adulti hanno accettato in silenzio, "con grande umiliazione". I vecchi hanno avuto "paura", uno soprattutto: Goffredo, 69 anni, il capofamiglia, sopravvissuto durante la guerra a un "campo del Duce" dove venivano deportati gli zingari, una di quelle pagine di cui si è persa memoria. Le sirene e le macchine della polizia; loro, gli zingari, tutti in fila a mostrare i documenti; le cinque e mezzo del mattino di un giorno qualsiasi: brutti ricordi nella testa di Goffredo.

L'alba di questa mattina, Milano-Rogoredo, tra la tangenziale est, la ferrovia e sotto i cavi dell'alta tensione, campo nomade del comune - dunque autorizzato e censito -, quattro casette di legno, il resto roulotte e baracche, la kher, la casa della famiglia Bezzecchi, arrivati in Italia dalla Slovenia nel 1943 e qui, tra un campo e l'altro, giunti alla quinta generazione. Sono circa quaranta persone e tutti stamani sono sfilati uno per uno davanti a polizia, carabinieri e vigili urbani per declinare nome, cognome, generalità, stato civile. Ognuno ha mostrato il documento di identità e ad ognuno è stata fatta la fotocopia.

"Censimento dei rom", secondo il prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi, da dieci giorni super commissario per gli zingari con gli ampi poteri previsti dall'ordinanza della Presidenza del Consiglio pubblicata in Gazzetta il 30 maggio. "Una schedatura umiliante" secondo Giorgio Bezzecchi, 47 anni, ragioniere, uno dei cinque figli di Goffredo, vicepresidente dell'Opera nomadi della Lombardia, fino all'anno scorso responsabile dell'Ufficio nomadi del Comune e adesso ricercatore presso l'università. "Quello che è successo stamani non era mai accaduto, è agghiacciante e tutti devono sapere, tutti..." insiste Bezzecchi.

Così mentre stamani a Roma veniva sgomberato un campo nomadi in zona Testaccio (anche qui con molte polemiche ma va detto che al tempo stesso il sindaco Alemanno sta convocando uno per uno i capifamiglia dei rom), a Milano si procedeva con la schedatura-censimento. I prefetti super commissari per i nomadi sono tre, Roma, Milano e Napoli dove però gli "sgomberi", per ora, sono stati fatti in un altro modo dalla camorra. Giorgio Bezzecchi non vive più al campo ma ieri sera, sapendo che ci sarebbe stato quello che definisce "blitz" si è fermato con il padre e le famiglie dei suoi quattro fratelli. "La nostra famiglia, tutta la nostra famiglia - spiega Bezzecchi - è italiana, abbiamo i documenti, lavoriamo, paghiamo le tasse, luce e acqua, i nostri figli vanno a scuola. In comune, dove ho lavorato per 23 anni, e in prefettura lo sanno perfettamente. Arrivare all'alba, circondare il campo e illuminarlo con le lampade, svegliarci e metterci in fila e fare la fotocopia del nostri documenti è stato molto più che umiliante. Sanno chi siamo, conoscono la famiglia Bezzecchi, mio padre è medaglia d'oro al valore civile. Perché questo blitz di evidente matrice razziale?".

E'un fatto che il primo atto ufficiale del commissario per i rom di Milano è proprio il monitoraggio della famiglia Bezzecchi, Rogoredo, Milano. "Sono arrivati alle cinque e mezzo - racconta Giorgio - hanno circondato il campo, lo hanno illuminato, sono venuti casa per casa, roulotte per roulotte, ci hanno svegliato, ci hanno fatto uscire, hanno fotografato le case e poi i nostri documenti. Hanno finito intorno alle sette e mezzo. Io credo - aggiunge Bezzecchi - che tutti debbano sapere e capire cosa sta succedendo: sono italiano, sono cristiano e sono stato schedato in base alla mia razza. Rimanere in silenzio oggi vuol dire essere responsabili dei disastri di domani".

Con Bezzecchi proviamo a metterla così, che in fondo è solo un censimento, qualcosa di utile per affrontare una volta per tutte la questione rom, per conoscerli e quindi poter essere di aiuto a chi vuol vivere in Italia rispettando le regole. "Tanto per cominciare - risponde - noi siamo sinti italiani registrati all'anagrafe quindi non capisco cosa debbano censire visto che già esistiamo. Più in generale - lo dico perché ho lavorato per 23 anni all'Ufficio nomadi del comune di Milano - il censimento già esiste dei campi autorizzati. A Milano ci sono tra i 5 e i 5.500 nomadi". Una discriminazione, quindi, "anche se presentata come positiva".

Sessanta anni fa, ricorda Bezzecchi, usciva la rivista "La difesa della razza" di Guido Landra, furono approvate le prime leggi razziali, poi i primi rastrellamenti. "Mio nonno fu portato a Birkenau ed è uscito dal camino... Mio padre fu portato a Tossicia ed è tornato indietro. Stamani lo hanno svegliato all'alba e lo hanno messo in fila. Io oggi, italiano e sinti, dico vergogna".

(6 giugno 2008)


Poi per gli stranieri

Razzismo di stato

di Associazione Almaterra

su altre testate del 04/06/2008

Vogliamo denunciare un grave episodio, accaduto questa mattina, di cui è stata testimone una Mediatrice interculturale di Moncalieri. Alle 08:30 circa, sul bus 67 (capolinea di Moncalieri), pieno di gente che a quell’ora è diretta a scuola o a lavoro, è salita una pattuglia della polizia, ha intimato a tutti gli stranieri di scendere, ha diviso maschi e femmine con bambini, ha chiesto il permesso di soggiorno.

Molte persone avevano con sé solo la carta di identità italiana, altri il permesso di soggiorno, altri ancora né l’uno né l’altro.
Tutto l’episodio si è svolto accompagnato da frasi quali : “non ce ne frega niente della vostra carta di identità italiana” , “è finita la pacchia”, “l’Italia non è più il Paese delle meraviglie”.
Gli agenti hanno fatto salire tutti gli uomini su un cellulare, solo un uomo marocchino, mostrando la carta di identità italiana, si è rifiutato di salire, chiedendo di che cosa veniva accusato e che avrebbe fatto riferimento al suo avvocato. Gli agenti l’hanno lasciato andare.
Nessuno dei passeggeri rimasti sull’autobus è intervenuto, anzi, molte delle persone presenti, anche sui balconi delle case intorno e sui marciapiedi, hanno applaudito.
Ci aspettiamo che venga fatta chiarezza e che non si ripeta mai più un simile episodio in un Paese che si dichiara civile e democratico.


CHE VERGOGNA !
TACERE ADESSO E' PIU' CHE CONNIVENZA, E' ATTIVA PARTECIPAZIONE...
ci sarà pur un giudice a ...Roma :-(

mercoledì 4 giugno 2008

Sabato 7 giugno tutti a PISA!!

Concentramento della Manifestazione ore 17:30 Piazza Sant’Antonio - conclusione in Piazza Carrara con concerto degli Assalti Frontali.


Per info da Carrara scriveteci:
collettivo.carrara@gmail.com