venerdì 29 febbraio 2008

NO ai 40 Licenziamenti!

Licenziamenti 40 famiglie senza futuro

Per l 'ennesima volta la zona di Massa Carrara è investita da una nuova ondata di licenziamenti.

A farne le spese la Cementeria di Carrara , 40 famiglie davanti allo spettro della MOBILITà e la conseguente DISOCCUPAZIONE. Sono ancora i lavoratori a pagare per scelte sbagliate di altri.Italcemente ha deciso unilateralmente di chiudere le attività in zona , pur trovandosi di fronte ad uno stabilimento modello. Malgrado tutti gli sforzi profusi nel progetto ''ZERO INFORTUNI'' ( 8 anni senza incidenti sul lavoro) ideato dall 'azineda e sposato pienamnete da tutte le maestranze , il pieno appoggio alla flessibilità interna per garantire un gruppo di lavoro di alta professionalità , riconosciuto poco più di un anno fa dalla sede centrale tutta , compresio il Consigliere Delegato , la chiusura anche per il 2007 , come i precedenti anni , del bilancio in attivo , non è bastato a garantirci un posto di lavoro , e adesso ci troviamo a dever pagare colpe non nostre.

NOI LOTTEREMO PER I NOSTRI DIRITTI E PE LA DIFESA DEL LAVORO, facendo leva sulla sensibilità di tutte le forze politiche , sindacali e di tutti i cittadini che hanno a cuore il destino dei lavoratori apuani e delle loro famiglie. In questo senso ci rivolgiamo a lei avvocato Lazzari pubblicando il nostro comunicato sul suo blog , certi che avrà la sensibilità di dare spazio alle nostre istanze.

RSU e LAVORATORI

ITALCEMENTI CARRARA

Continua la contestazione al Presidente della Carrarese Fontanili


Continua la contestazione al presidente della società Carrarese Calcio da parte dei Barbudos*Carrara 1996. Anche durante l'incontro Carrarese-Bellaria Igea Marina i supporter azzurri hanno disertato la Curva Nord Lauro Perini per dedicarsi ad un presidio di contestazione.

Di seguito il comunicato diffuso la settimana scorsa:

UNITI CONTESTIAMOLO
Siamo al quinto anno della gestione Fontanili è giunto il momento di tirare le somme e guardare in faccia la triste realtà.
I risultati ottenuti dagli azzurri in tutto questo tempo,sono a dir poco deludenti e vergognosi,la tifoseria tutta vive momenti di profonda disaffezione verso la squadra;la stagione in corso che ha detta della società doveva essere quella del rilancio si sta rivelando fallimentare sotto tutti i punti di vista esattamente come quelle degli anni passati.
I sogni di gloria promessi in estate e sbandierati ai quattro venti dalla società si stanno rivelando l'ennesima bugia raccontata dal presidente Fontanili,con il solo intento di calmare una piazza oramai esasperata.
Il mercato di riparazione di gennaio era l'ultima occasione per andare a colmare le lacune evidenti nell'organico della squadra,ma nulla è stato fatto,segnale evidente di un immobilismo societario che non potrà mai portare al raggiungimento dell'obbiettivo che tutti i tifosi si aspettano...IL RITORNO IN C1!!!
Bel modo per festeggiare il centenario! 3 play-out in 4 anni,promesse mai mantenute, risultati attesi e mai arrivati,rose smembrate senza senso.
I risultati di questa precarietà generalizzata sono sotto gli occhi di tutti e sono imputabili ad una sola persona...il presidente REDFOX FONTANILI!
Non possiamo continuare ad assistere impassibili al declino della nostra Carrarese.

5 ANNI DI MERDA REDFOX GO HOME!!!

Già dalla gara casalinga contro il Viareggio è stata presa una sofferta e inevitabile decisione,diserteremo tutte le partite interne della nostra squadra.
Invitiamo tutti a seguire la nostra iniziativa! Ogni domenica al “Dei Marmi” ci ritroveremo sotto la tribuna a chiedere a gran voce le dimissioni di Fontanili e la messa in vendita della maggioranza societaria!

Vecchio stile B.C. '96 C.N.L.P. 10/2/08


Qui invece riportiamo il comunicato di chiarificazione dopo due vergognosi articoli apparsi sulla cronaca locale dopo la prima domenica di contestazione durante la partita con il Viareggio:


Comunicato BARBUDOS CARRARA 1996

Con questo comunicato vogliamo chiarire alcuni punti riportati oggi dai due quotidiani locali in merito alla nostra contestazione annunciata fin dalla gara con il Bassano; vero e’ che la nostra protesta e’ stata aspra e forte nei toni; vero anche il tentativo di entrare in tribuna , ma qui teniamo a precisare, senza nessuna forzatura o forma di violenza, in quanto i cancelli erano solo accostati. Si voleva solo entrare alla mezzora dalla fine (ogni domenica sappiamo bene che in ogni settore vengono fatti entrare i cosiddetti portoghesi!) e posizionarci in tribuna per contestare il presidente in maniera decisa ma soprattutto pacifica! Questa cosa ci è stata impedita dalle forze dell’ ordine, in maniera del tutto tranquilla senza alcun momento di tensione,con la motivazione che senza biglietto non si può entrate neanche a 5 minuti dalla fine. Così siamo rimasti fuori ed abbiamo contestato fino all’ uscita del presidente e della squadra! L episodio della “bottiglia” , che poi era solo, secondo quanto ci risulta, una coppetta da spumante, e’ accaduto a fine partita quando alcuni tifosi si sono mischiati a noi. L’episodio non e’ imputabile a nessun membro del nostro gruppo! Stessa cosa vale per i sassi lanciati dal viale XX settembre: noi non ci siamo mai mossi dalla zona antistante alla tribuna, come le forze dell’ ordine sanno bene. Noi ci abbiamo messo la faccia anche questa volta! Noi non siamo codardi che agiscono alle spalle degli altri!

Per concludere vogliamo smentire le dichiarazioni riportate sulla Nazione firmate Barbudos: abbiamo solo detto che continueremo a restare fuori in occasione delle partite casalinghe, presenziando al contrario in trasferta, e citando Giulianova (solo 7 Ultras al seguito) come pessima figura da parte della curva nord lauro Perini tutta. Noi compresi! (non del Cuit come erroneamente riportato). Il resto delle dichiarazioni sono state estrapolate dai commenti fra tifosi , senza sapere se facenti parte del nostro gruppo o no. E’ vero di problemi tra noi gruppi della curva ma niente spaccature.

- 12 ANNI ORGOGLIOSAMENTE ULTIRAS -

giovedì 28 febbraio 2008

Un angolo di Cielo Carrara 23 febbraio 2007

Un dialogo a tre voci raccontando il passato per capire il presente.

L’autore del libro non era ancora nato quando la sconfitta della vertenza sindacale alla FIAT del 1980, culminata con la marcia dei quarantamila, chiudeva il ciclo di lotte iniziati nel 1968, ma il libro in questione parla soprattutto a loro, i giovani nati sotto le macerie del Muro di Berlino. Una discussione a cuore aperto tra tre generazioni di militanti, sognatori, organizzatori, che tutt’oggi riflettono sulle possibilità del cambiamento.

Apre la discussione Marcello Palagi curatore della presentazione, e protagonista in prima persona del movimento degli anni 70. La sua relazione pone una serie di questioni chiave nell’analisi del Movimento sessantottino: l’incapacità dei protagonisti di comprendere che il movimento stava chiudendo l’epoca dell’entrata del proletariato sulla scena mondiale; lo schematismo e il dogmatismo dei giovani che in maturità diviene riformismo, reazione, oppure delusione, disperazione.

Ne emerge un sessantotto sconfitto che è in grado tuttavia di generare profonde modifiche nei rapporti quotidiani: la fine dell’autoritarismo nella sfera pubblica, la libertà sessuale. Eventi, la cui portata si palesa nell’attacco a cui vengono oggi sottoposti.

Segue l’intervento dell’autore il giovane storico Antonio Imperatore, alias Daniele Maffione, che chiarisce fin da subito come lui, napoletano, sia stato colpito dalla storia carrarese. A partire dalle figure di partigiani come quella di Minozzi* per arrivare alla peculiarità del movimento operaio apuano.

Il libro vuole parlare di tutti coloro che ci hanno provato, riportando grandi vittorie, ma che non sono riusciti a realizzare completamente i loro progetti di cambiamento. In particolare Daniele ha deciso di parlare di un periodo storico pesante, il sessantotto, che ha visto condensarsi speranze, grandi avanzamenti di diritti sociali, ma che non ha portato a compimento quell’assalto al cielo che descriveva il rivoluzionario sovietico Lenin. Questa narrazione non ha la pretesa di esaurire l’argomento, al contrario ha come primo obiettivo quello di cominciare una discussione per rispondere alle pressanti domande dei giovani cresciuti nei famigerati anni 80-90: “Come si possono unire bisogni degli strati sociali più deboli e attività politica? Come mai oggi la distanza tra queste istanze è così grande? È proprio finita la storia (come storia di lotta di classe)?”

Ed è Giorgio Lindi, il sessantottino intervistato nell’opera, che tenta un primo approccio a queste questione facendo con alcune precisazioni riguardo la particolare composizione del movimento nella città di Carrara. A differenza di molte altre realtà il sessantotto apuano fu aperto da giovani proletari e non da studenti. Continua poi con la narrazione di eventi chiave di quegli anni, la fuoriuscita dal PCI di gran parte della componente giovanile, la contestazione alla Bussola dispersa dalla forza pubblica a colpi di pistola, l’organizzazione in quattro e quattr’otto di una colonna di macchine da Carrara per dare man forte agli operai torinesi repressi con violenza dalla polizia, il tentativo di organizzare una rete tra le esperienze simili fuori dal PCI, i dissidi le frammentazioni tra i gruppi nella visione di prospettiva ma anche l’unità nei cortei e negli obbiettivi pratici immediati.

La sala del ridotto degli animosi è al completo e seguono numerosi, come i convenuti, gli interventi, alcuni richiamando ad “antiche” polemiche tra situazionisti e organizzativisti altri cercando di trovare una lezione dai fatti e di fare tesoro delle esperienze dei “padri”, perché se è vero che la generazione attuale vive un pesante momento di riflusso, è vero anche che dispone di molti più dati empirici per aprire un discorso critico su quelle esperienze.

Se una lezione si può trarre da questa presentazione, è quella che alla modernità, caratterizzata da passività e conformismo, non si può rispondere con formule magiche.

Forse si può ancora guardare ed imparare da quei sessantottini che, anche se sconfitti, sono ancora in grado di parlare e confrontarsi in un progetto comune con le generazioni più giovani, una sorta di filo rosso che lega la vittoria nel ’17, le battaglie del ’36, la resistenza del ’43 fino ad arrivare al ‘68.

martedì 19 febbraio 2008

1968-2008 40 anni


SABATO 23 febbraio, ore 18
presso il ridotto del Teatro degli animosi in Carrara
si terrà la presentazione del libro:
Un angolo di cielo
dal 1968 ai figli del Muro
di Daniele Maffione
Interverranno:
Marcello Palagi - Direttore del periodico Ecoapuano
Maria Rita Rasetto - Presidente del Circolo d'iniziativa culturale
carrarese
Luca Galeazzi - Editore
Giorgio Lindi - sessantottino e dirigente nazionale A.N.P.I.
Sarà presente l'autore del libro


Comunicato Stampa dell'RDA mayday (SP)

IN RELAZIONE A QUANTO ACCADUTO NELLA MATTINATA DEL 13/2/2008 NEI PRESSI
DELLE AREE DISMESSE DELL'ENEL IN ZONA "PIANAZZE" E ALL' ARTICOLO RIPORTATO SULLA CRONACA SPEZZINA IN DATA 14/2/2008 INTITOLATO " BLITZ NEL CENTRO SOCIALE , 5 ARRESTI" .

VOGLIAMO COMUNICARE CHE ALL'INTERNO DEI LOCALI OCCUPATI DAL C.S.O.A. RDA MAYDAY NON E' AVVENUTO NESSUN BLITZ .

L' "OPERAZIONE" SI E' SVOLTA IN ALTRI VICINI CAPANNONI ABBANDONATI E MAI
RIUTILIZZATI NE' DALL' ENEL NE' DAL COMUNE..TENIAMO A SOTTOLINEARE E A DENUNCIARE IL MECCANISMO MEDIATICO , DI CUI L'ARTICOLO IN QUESTIONE NE E' ESEMPIO , CHE PORTA A ENFATIZZARE MEDIOCRI OPERAZIONI (VIOLENTE E DISPENDIOSE) DI POLIZIA CHE SI RISOLVONO CON IL SEQUESTRO DI 5 GRAMMI DI HASHISH E ALL'ARRESTO DI 4 IMMIGRATI , SPACCIANDOLE PER GIGANTESCHE AZIONI CONTRO LA CRIMINALITA' (DIS)ORGANIZZATA , E A CRIMINALIZZARE LUOGHI DI AGIBILITA' POLITICA COME I CENTRI SOCIALI .

L'EX MENSA DEGLI OPERAI , DOVE VIVE L' RDAMAYDAY , E' UN PUNTO DI AGGREGAZIONE LIBERO E NON E' UN LUOGO DI SPACCIO.
IL CENTRO SOCIALE OCCUPATO E AUTOGESTITO , NON IL "CIRCOLO" ( COME E' STATO DEFINITO NELL' ARTICOLO) , VALORIZZA I MOMENTI DI SCAMBIO E CONFRONTO TRA LE PERSONE ATTRAVERSO LA MUSICA , LA POLITICA , IL CINEMA E ALTRE ATTIVITA' (CHE FATICOSAMENTE STIAMO RIMETTENDO IN PIEDI DOPO IL TAGLIO DELL'ENERGIA ELETTRICA CHE GIA' ABBIAMO DENUNCIATO L'ANNO PASSATO), CON L'INTENTO DI FORNIRE OCCASIONI DI CRESCITA CULTURALE E SOCIALE .
RIVENDICHIAMO ANCORA UNA VOLTA IL NOSTRO DIRITTO DI ESISTERE , COME LUOGO DI RITROVO CONTRO OGNI LOGICA DI PROFITTO.
RDAMAYDAY ESISTE E RESISTE. PRETENDIAMO PERTANTO , LA RETTIFICA DI QUANTO ASSERITO IN DATA 14 FEBBRAIO IN MERITO AI FATTI ACCADUTI IL GIORNO PRIMA.

SALUTI
RDAMAYDAY 19/2/2008

giovedì 14 febbraio 2008

CARICA RAGAZZE!


Scontri a Roma tra Manifestanti in difesa dei diritti delle donne e Polizia che cerca di impedire il corteo spontaneo auto-organizzato.






Ecco l'appello promosso!

Caro Veltroni, caro Bertinotti, cari dirigenti del centro-sinistra tutti, ora basta!

L'offensiva clericale contro le donne - spesso vera e propria crociata bigotta - ha raggiunto livelli intollerabili. Ma egualmente intollerabile appare la mancanza di reazione dello schieramento politico di centro-sinistra, che troppo spesso è addirittura condiscendenza.

Con l'oscena proposta di moratoria dell'aborto, che tratta le donne da assassine e boia, e la recente ingiunzione a rianimare i feti ultraprematuri anche contro la volontà della madre (malgrado la quasi certezza di menomazioni gravissime), i corpi delle donne sono tornati ad essere "cose", terreno di scontro per il fanatismo religioso, oggetti sui quali esercitare potere.

Lo scorso 24 novembre centomila donne - completamente autorganizzate - hanno riempito le strade di Roma per denunciare la violenza sulle donne di una cultura patriarcale dura a morire. Queste aggressioni clericali e bigotte sono le ultime e più subdole forme della stessa violenza, mascherate dietro l'arroganza ipocrita di "difendere la vita". Perciò non basta più, cari dirigenti del centro-sinistra, limitarsi a dire che la legge 194 non si tocca: essa è già nei fatti messa in discussione. Pretendiamo da voi una presa di posizione chiara e inequivocabile, che condanni senza mezzi termini tutti i tentativi - da qualunque pulpito provengano - di mettere a rischio l'autodeterminazione delle donne, faticosamente conquistata: il nostro diritto a dire la prima e l'ultima parola sul nostro corpo e sulle nostre gravidanze.

Esigiamo perciò che i vostri programmi (per essere anche nostri) siano espliciti: se di una revisione ha bisogno la 194 è quella di eliminare l'obiezione di coscienza, che sempre più spesso impedisce nei fatti di esercitare il nostro diritto; va resa immediatamente disponibile in tutta Italia la pillola abortiva (RU 486), perché a un dramma non debba aggiungersi una ormai evitabile sofferenza; va reso semplice e veloce l'accesso alla pillola del giorno dopo, insieme a serie campagne di contraccezione fin dalle scuole medie; va introdotto l'insegnamento dell'educazione sessuale fin dalle elementari; vanno realizzati programmi culturali e sociali di sostegno alle donne immigrate, e rafforzate le norme e i servizi a tutela della maternità (nel quadro di una politica capace di sradicare la piaga della precarietà del lavoro).
Questi sono per noi valori non negoziabili, sui quali non siamo più disposte a compromessi".

lunedì 11 febbraio 2008

Polemiche sulla giornata del ricordo


Brave gente all'opera...Italiani in Jugoslavia 1942



Recentemente la stampa ha dedicato ampio spazio alla giornata del ricordo ed alle relative polemiche suscitate da alcune esternazioni di politici locali; tale attenzione, invece di produrre nuovi elementi di chiarezza storica su tali fatti, ha creato ulteriori confusioni se non addirittura falsificazioni. Alcuni settori della politica non perdono occasione per strumentalizzare le tragedie verificatesi alla fine del secondo conflitto mondiale sul confine orientale per alimentare squallide polemiche tutte locali. Tali interventi non solo non concordano tra loro sull’entità e le dimensioni della tragedia( si vedano gli articoli comparsi domenica sul quotidiano locale La Nazione nella cronaca di Massa e in quella di Carrara), ma omettono vistosamente di ricordare cosa accadde tra il 1920 e il 1941 in Dalmazia ed in Istria e quali orrendi crimini perpetrò l’Esercito italiano tra il 1941 e il 1943, e quello repubblichino tra il ‘43 e il ’45, anni in cui il regime fascista si comportò con quelle popolazioni (si vedano a titolo di esempio la circolare Roatta, e la gestione del lager dell'isola di Rab) come i Nazisti occupanti fecero da noi (S.Anna di Stazzema, Vinca, Bergiola, Forno ecc....)

Se proprio si vuole parlare di morti "di serie B" sul confine orientale (oscena definizione che mutuiamo dai suddetti articoli), dobbiamo anche parlare delle popolazioni slovene e croate e di tutti i popoli invasi che hanno subìto decine di migliaia di uccisioni e deportazioni ingiustificate soto occupazioni fascista. Se in questi anni è da rilevare qualcosa di “vergognoso” (anche qui i termini sono presi a prestito) nella celebrazione della “ giornata del ricordo” allora bisogna citare la completa rimozione delle colpe della politica colonialista e razzista del regime, che ha infangato con queste sue azioni vili il tricolore italiano.

Come Antifascisti Apuani non possiamo che dirci disgustati da tali basse strumentalizzazioni e speriamo che le autorità locali sappiano valutare opportunamente da quali scopi siano mosse e comportarsi di conseguenza.

G.C.; F.G.C.I.; G.S.; Giovani Antifascisti di Carrara.

sabato 9 febbraio 2008

FOIBE, la giornata del ricordo...


Lager di Rab




la circolare "Roatta"



Anche Roma quest'anno ha fatto la sua parte contro revisionismo e l'utilizzazione strumentale dei morti civili Italiani sul confine orientale.
E' stato infatti impedita l'iniziativa al Brancaccio organizzata dal blocco studentesco, l'organizzazione studentesca della Fiamma. (leggi qui)

I revisionisti locali, dal momento che le comunali quest'anno si svolgeranno a Massa, hanno pensato bene di disertare la presenza nel comune di Carrara.
- Ma come dopo il pandemonio dello scorso hanno?
-e sì le strumentalizzazioni si usano così, quando fanno comodo.

Per fare un po' di chiarezza su questa data così tanto discussa pubblichiamo il testo del volantino che lo scorso anno venne distribuito a Carrara in occasione della provocazione-strumentalizzazione neo fascista.



Nei due video della BBc (nota emittente comunista anglosassone) datati 1982 potrete trovare più dettagliate descrizioni della circolare Roatta, del Lager tutto Italiano di Rab e delle altre epiche imprese del Regio Esercito Italiano (non delle camice nere).

Foibe e Fascismo

"Ecco che cosa significa parlare delle foibe: chiamare in causa il complesso di situazioni cumulatesi nell'arco di un ventennio con l'esasperazione di violenza e di lacerazioni politiche, militari, sociali concentratesi in particolare nella fase più acuta della Seconda guerra mondiale". Enzo Collotti

L'Italia, dopo la fine della Prima guerra mondiale, ingloba nel proprio territorio 327 mila sloveni e 152 mila croati, scegliendo l'assimilazione forzata e brutale. Se si leggono i rapporti dei prefetti e dei gerarchi fascisti, questa campagna viene descritta con differenti locuzioni: "assimilazione", "italianizzazione", "nazionalizzazione", "bonifica etnica", "epurazione etnica". Ma il significato è lo stesso: annientamento di un popolo.

"Il fascismo cercò di realizzare nella Venezia Giulia un vero e proprio programma di distruzione integrale dell'identità nazionale slovena e croata " [Commissione storica Italo-Slovena]. Nel 1941 non erano più le squadracce a usare violenze sulle popolazioni slave, ma l'esercito italiano, il quale, in base alla famigerata circolare 3C, emessa il 1/3/42 dal gen. Roatta, potevano impiegare ogni mezzo per piegare la resistenza degli sloveni. I risultati di questa condotta sono tristemente noti:

- 13 mila uccisi, fra partigiani e civili;

- 26 mila deportati in campi di concentramento; come l’isola Arbe dove le vittime slovene furono tra le 3 e le 4 mila.

- 83 condanne a morte, 434 ergastoli, 2695 pene detentive (in totale 25.459 anni).

Senza questi dati è gioco facile parlare di “barbarie comunista” e “terrore titino anti-italiano”, al fine neanche troppo mascherato, di accusare la RESISTERNZA italiana di connivenze con tali odiosi fenomeni.

La manovra evidentemente è quella di sporcare la memoria della Resistenza e di riabilitare il ruolo della repubblichina filo nazista, come unico baluardo a difesa della patria, per poter almeno equiparare, non potendo ribaltare del tutto, l’ideologia razzista fascista agli ideali di eguaglianze e libertà di cui si sono fatti carico tanti giovani Partigiani.

Come ANTIFASCISTI non possiamo tollerare tale becera e demagogica operazione, e facciamo appello alla spirito che da secoli anima la popolazione Carrarese perché non cada in tale inaccettabile provocazione.

Il modo migliore per rispondere è ribadire la realtà dei fatti:

chi oggi ostenta il tricolore ed utilizza strumentalmente la tragedia del confine orientale estrapolandola da ogni contesto storico farebbe bene a guardare a quanti italiani sono stati massacrati dai militi della repubblica sociale e dai loro alleati nella nostra sola provincia che tanto eroicamente e duramente ha risposto all’invasione nazista ed alla dittatura fascista.

CARRARA è ANTI-FASCISTA

P.S. Non uno solo dei generali italiani che hanno operato nei Balcani, tra il 1941 e il 1943, ha pagato per i suoi crimini (soltanto Belgrado ne aveva richiesti 750). Così come nessun generale o gerarca fascista ha pagato per le stragi, le deportazioni, l'uso dei gas in Etiopia e in Libia.

P.P.S. I dati divulgati sono stati diffusi dallo storico Angelo Del Boca e sono disponibili in versione più dettagliata presso l’indirizzo: http://www.resistenze.org/sito/os/ip/osip6b16.htm

Diffidate delle cifre strampalate pretendete sempre la fonte!


per saperne ancora di +: http://www.fisicamente.net/index-634.htm

lunedì 4 febbraio 2008

Venerdì 8 febbario ore 17


Alcuni interventi dei Giovani Antifascisti!

-Sono ormai passati 62 anni dalla stesura della costituzione del nostro paese, che è stata il frutto della resistenza, ovvero un periodo storico in cui migliaia di persone hanno dato la propria vita per ristabilire le piccole “normalità” della vita quotidiana, per dare un futuro ai propri figli, cacciando l’invasore nazifascista. La nostra costituzione è quindi stata scritta col sangue di questi eroi della resistenza. In quel periodo: comunisti, socialisti ma anche cattolici e repubblicani combatterono uniti contro un nemico unico, ossia il fascismo. Sono passati ormai tanti anni, e la memoria collettiva tende a scordare l’impresa di questi eroi.
Noi giovani dell’ANPI siamo consapevoli di ciò e mai lo scorderemo, se oggi noi possiamo parlare in questa sede è grazie al frutto della resistenza. Lavoriamo quindi per far si che sia un pensiero di base per tutti i cittadini.
Il vero grande nemico è quindi la rimozione, soprattutto noi giovani dobbiamo avere in mente chiaramente i valori della resistenza.
Il fascismo oggi è forte più che mai, in un periodo appunto dove questi valori sono scordati. Nemico che si nasconde nei revisionisti che paragonano i morti Repubblichini ai morti Partigiani; che si nasconde in tutte quelle persone che vogliono “ammodernare”, come dicono loro, la nostra costituzione, forse una delle più genuine d’Europa.
Noi pensiamo che i valori della resistenza debbano essere presenti in ogni organizzazione politica, dalla destra al centro alla sinistra. Tutti i partiti dovrebbero essere dichiaratamente antifascisti e avere tutto ciò nel loro DNA. Ma questo non è il mondo delle favole e purtroppo i partiti di destra sono costituzionali sulla carta ma anticostituzionali per definizione, ispirandosi ideologicamente al fascismo e, in certi casi, esplicitandosi come fascisti. Il pericolo maggiore viene dai “non dichiarati”, che si fingono moderati per essere eletti in parlamento, ma che promuovono una politica inaccettabile per noi, inaccettabile per il proletariato.
Ripeto quindi che l’antifascimo è un valore universale, cui ogni cittadino civile deve avere radicato in se, e non appartenente solo a ristrette formazioni politiche, ce lo dice la storia.
In questa fase storica la destra è alla ribalta, soprattutto fra noi giovani, dove chi per conformismo, chi perché è vittima dell’aria reazionaria che si respira e chi per carenza di questo valore sociale, si dice fascista.
E’ facile addossare le colpe della società ai più deboli, spesso e volentieri generalizzando i problemi, sfociando nel razzismo e semplificando erroneamente questioni molto complesse.
A tutto questo si aggiunge un’informazione faziosa da parte degli organi di stampa e dei telegiornali che sempre più tendono a diffondere le notizie a modo loro, notizie che non mirano a dire il vero, ma mirano a dire quel che conviene, a dire quello che assicura un maggior audience e quindi più profitto.
Se una volta c’erano gli squadristi che andavano, sotto il regime, a malmenare gli oppositori politici, oggi vanno a bruciare i campi rom, vanno a pestare i cittadini stranieri, sotto l’occhio buonista delle forze dell’ordine. Il regime non c’è più, ma questi malsani comportamenti purtroppo si.
Ideologia che con una mano da al popolo e con l’altra gli strappa dei diritti. Approfondendo si parla dei soliti luoghi comuni, quali le bonifiche delle paludi, l’organizzazione dei trasporti pubblici, ma c’è anche da parlare dei Patti Lateranensi e dello schiavismo ideologico cui il popolo era sottomesso.
Il fascismo è uno dei mali assoluti del mondo moderno, un’ideologia malata, fondata sulla violenza e sul razzismo, che deve essere espurgata per sempre dalla nostra società. E’ quindi per questo che è nato il Collettivo Anitifascista, perché la gente sappia e in futuro non ripeta questi errori, perché la gente si renda conto della gravità del fascismo e lo accantoni definitivamente.
Chiudo citando Antonio Gramsci, che al giudice che lo aveva condannato a 20 anni di galera disse “Voi fascisti porterete l'Italia alla rovina, e a noi comunisti spetterà salvarla!”, così è stato e così sarà anche in futuro.

E.B.



-Antifascismo e Costituzione sono elementi inscindibili della storia repubblicana italiana. La nostra Carta, come diceva Piero Calamandrei, è nata “nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità”. Dare a ogni italiano –anche a chi non se lo meriterebbe- la libertà di esprimere le proprie idee e, non meno importante, la dignità di condurre una vita sociale e lavorativa nel pieno rispetto dell’umanità che accomuna tutti: questo nobilissimo intento è oggi ancora lontano dall’essere realizzato completamente. I fondamenti della Costituzione oggi sono citati, nel migliore dei casi, a puri fini retorici, e nel peggiore, a scopo dispregiativo, e ogni giorno abbiamo prove concrete che questi fondamenti vengono ignorati da chi dovrebbe rispettarli e non vengono difesi da chi ha il preciso mandato di tutelarli:

Antifascismo e Costituzione sono elementi inscindibili della storia repubblicana italiana. La nostra Carta, come diceva Piero Calamandrei, è nata “nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità”. Dare a ogni italiano –anche a chi non se lo meriterebbe- la libertà di esprimere le proprie idee e, non meno importante, la dignità di condurre una vita sociale e lavorativa nel pieno rispetto dell’umanità che accomuna tutti: questo nobilissimo intento è oggi ancora lontano dall’essere realizzato completamente. I fondamenti della Costituzione oggi sono citati, nel migliore dei casi, a puri fini retorici, e nel peggiore, a scopo dispregiativo, e ogni giorno abbiamo prove concrete che questi fondamenti vengono ignorati da chi dovrebbe rispettarli e non vengono difesi da chi ha il preciso mandato di tutelarli:

-“La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Cura la formazione e l'elevazione professionale dei lavoratori.” Tuttora in Italia vivono, o meglio sopravvivono, 2.8 milioni di lavoratori precari e 2 milioni di disoccupati:

-“Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.”

Le incursioni degli esponenti della Chiesa in ambiti che non spettano loro sono sempre più frequenti e non è lasciato un eguale spazio alle critiche; le convinzioni, legittime, di una parte della popolazione, sono imposte sottoforma di leggi alla popolazione tutta, compresa quella parte che non le condivide.

-“E’ vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.” Ogni anno, alle elezioni politiche e amministrative troviamo liste di partiti che si rifanno, nella teoria ma soprattutto nei fatti, alla dottrina del Ventennio, che noi ben conosciamo ma di cui troppi ignorano le conseguenze disastrose. Questi gruppi sono legittimati da chi oggi propugna il superamento delle vecchie contrapposizioni, e riconosce ai repubblichini gli stessi meriti dei partigiani; e sono non solo legittimati, ma esplicitamente sostenuti e appoggiati, da chi anche da Presidente del Consiglio non ha mai festeggiato un 25 aprile e, parlando del fascismo, non ha usato che parole di giustificazione e simpatia!!

Questi non sono che alcuni esempi –potrei citarne molti altri, a partire dalla situazione dell’istruzione pubblica- di come oggi vengano interpretati i valori di Antifascismo e Costituzione; perchè così come non viene applicata la Costituzione, ne consegue logicamente e inevitabilmente che vengano accantonate quelle norme atte a garantire nella pratica i principi antifascisti, che ne sono alla base. Ed è qui che si trovano le cause dell’ondata della destra reazionaria che ho descritto sommariamente: il fascismo stenta a trovare terreno fertile in una Nazione, quanto più le libertà sono garantite e i frutti del lavoro sono distribuiti in modo giusto, senza prevaricazioni sociali... Il fascismo è il prodotto di un sentimento di rabbia e frustrazione che ha le sue cause nella povertà e nell’ingiustizia sociale, ed è ben lungi naturalmente dall’esserne la cura. L’Antifascismo non è semplicemente risposta alle tendenze più bieche della reazione: la lotta al fascismo è la diretta conseguenza dell’amore e del rispetto per la persona umana, per la sua comunità, i suoi diritti, il suo ambiente.

L’Antifascismo è valore propositivo.

Marco Guarguaglini, Federazione Giovanile Comunisti Italiani




domenica 3 febbraio 2008

Prossime iniziative del Comitato

COMUNICATO STAMPA contro sfratti a Caina

Siamo venuti a conoscenza dai diretti interessati che sono stati consegnati diversi ordini di sfratto ad alcune famiglie che hanno trovato alloggio tra gli appartamenti del complesso delle case popolari di Caina.
Non è certo a cuor leggero che si decide di occupare un alloggio in una zona soggetta da molto tempo alla proteste dei residenti per le difficoltà presenti nel quartiere.
Ci chiediamo pertanto se può, un amministrazione di sinistra, che si dice portatrice dei valori della Resistenza e dell'Antifascismo, affrontare il problema della casa con lo strumento dello sgombero forzato!
Siamo d'accordo con il Sindaco quando cerca di risolvere i problemi della città incontrando direttamente la popolazione, ma dobbiamo anche rilevare che la problematica degli alloggi risulta ancora come una delle più sentite. Sappiamo che non esiste una bacchetta magica per risolvere il problema e che non è così semplice trovare una risposta che soddisfi tutte le esigenze, ma ci appelliamo alla capacità di comprensione dell'amministrazione perché trovi una soluzione condivisa e che non usi i mezzi della forza contro la legittima aspirazioni di avere un tetto sopra la testa.

(ANPI Giovani Carrara)

Sabato 2 Febbraio

Ottima riuscita dell'iniziativa,
ma il Memo non si commemora solo con i fiori, ma sopratutto con i fatti!
8 Febbraio -L'attualità dell'Antifascismo ore 17 ridotto degli animosi sarà presente Raimondo Ricci
9-10 febbraio - Parte la raccolta firme per dedicare una strada e una piazza al Memo.