lunedì 4 febbraio 2008

Venerdì 8 febbario ore 17


Alcuni interventi dei Giovani Antifascisti!

-Sono ormai passati 62 anni dalla stesura della costituzione del nostro paese, che è stata il frutto della resistenza, ovvero un periodo storico in cui migliaia di persone hanno dato la propria vita per ristabilire le piccole “normalità” della vita quotidiana, per dare un futuro ai propri figli, cacciando l’invasore nazifascista. La nostra costituzione è quindi stata scritta col sangue di questi eroi della resistenza. In quel periodo: comunisti, socialisti ma anche cattolici e repubblicani combatterono uniti contro un nemico unico, ossia il fascismo. Sono passati ormai tanti anni, e la memoria collettiva tende a scordare l’impresa di questi eroi.
Noi giovani dell’ANPI siamo consapevoli di ciò e mai lo scorderemo, se oggi noi possiamo parlare in questa sede è grazie al frutto della resistenza. Lavoriamo quindi per far si che sia un pensiero di base per tutti i cittadini.
Il vero grande nemico è quindi la rimozione, soprattutto noi giovani dobbiamo avere in mente chiaramente i valori della resistenza.
Il fascismo oggi è forte più che mai, in un periodo appunto dove questi valori sono scordati. Nemico che si nasconde nei revisionisti che paragonano i morti Repubblichini ai morti Partigiani; che si nasconde in tutte quelle persone che vogliono “ammodernare”, come dicono loro, la nostra costituzione, forse una delle più genuine d’Europa.
Noi pensiamo che i valori della resistenza debbano essere presenti in ogni organizzazione politica, dalla destra al centro alla sinistra. Tutti i partiti dovrebbero essere dichiaratamente antifascisti e avere tutto ciò nel loro DNA. Ma questo non è il mondo delle favole e purtroppo i partiti di destra sono costituzionali sulla carta ma anticostituzionali per definizione, ispirandosi ideologicamente al fascismo e, in certi casi, esplicitandosi come fascisti. Il pericolo maggiore viene dai “non dichiarati”, che si fingono moderati per essere eletti in parlamento, ma che promuovono una politica inaccettabile per noi, inaccettabile per il proletariato.
Ripeto quindi che l’antifascimo è un valore universale, cui ogni cittadino civile deve avere radicato in se, e non appartenente solo a ristrette formazioni politiche, ce lo dice la storia.
In questa fase storica la destra è alla ribalta, soprattutto fra noi giovani, dove chi per conformismo, chi perché è vittima dell’aria reazionaria che si respira e chi per carenza di questo valore sociale, si dice fascista.
E’ facile addossare le colpe della società ai più deboli, spesso e volentieri generalizzando i problemi, sfociando nel razzismo e semplificando erroneamente questioni molto complesse.
A tutto questo si aggiunge un’informazione faziosa da parte degli organi di stampa e dei telegiornali che sempre più tendono a diffondere le notizie a modo loro, notizie che non mirano a dire il vero, ma mirano a dire quel che conviene, a dire quello che assicura un maggior audience e quindi più profitto.
Se una volta c’erano gli squadristi che andavano, sotto il regime, a malmenare gli oppositori politici, oggi vanno a bruciare i campi rom, vanno a pestare i cittadini stranieri, sotto l’occhio buonista delle forze dell’ordine. Il regime non c’è più, ma questi malsani comportamenti purtroppo si.
Ideologia che con una mano da al popolo e con l’altra gli strappa dei diritti. Approfondendo si parla dei soliti luoghi comuni, quali le bonifiche delle paludi, l’organizzazione dei trasporti pubblici, ma c’è anche da parlare dei Patti Lateranensi e dello schiavismo ideologico cui il popolo era sottomesso.
Il fascismo è uno dei mali assoluti del mondo moderno, un’ideologia malata, fondata sulla violenza e sul razzismo, che deve essere espurgata per sempre dalla nostra società. E’ quindi per questo che è nato il Collettivo Anitifascista, perché la gente sappia e in futuro non ripeta questi errori, perché la gente si renda conto della gravità del fascismo e lo accantoni definitivamente.
Chiudo citando Antonio Gramsci, che al giudice che lo aveva condannato a 20 anni di galera disse “Voi fascisti porterete l'Italia alla rovina, e a noi comunisti spetterà salvarla!”, così è stato e così sarà anche in futuro.

E.B.



-Antifascismo e Costituzione sono elementi inscindibili della storia repubblicana italiana. La nostra Carta, come diceva Piero Calamandrei, è nata “nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità”. Dare a ogni italiano –anche a chi non se lo meriterebbe- la libertà di esprimere le proprie idee e, non meno importante, la dignità di condurre una vita sociale e lavorativa nel pieno rispetto dell’umanità che accomuna tutti: questo nobilissimo intento è oggi ancora lontano dall’essere realizzato completamente. I fondamenti della Costituzione oggi sono citati, nel migliore dei casi, a puri fini retorici, e nel peggiore, a scopo dispregiativo, e ogni giorno abbiamo prove concrete che questi fondamenti vengono ignorati da chi dovrebbe rispettarli e non vengono difesi da chi ha il preciso mandato di tutelarli:

Antifascismo e Costituzione sono elementi inscindibili della storia repubblicana italiana. La nostra Carta, come diceva Piero Calamandrei, è nata “nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità”. Dare a ogni italiano –anche a chi non se lo meriterebbe- la libertà di esprimere le proprie idee e, non meno importante, la dignità di condurre una vita sociale e lavorativa nel pieno rispetto dell’umanità che accomuna tutti: questo nobilissimo intento è oggi ancora lontano dall’essere realizzato completamente. I fondamenti della Costituzione oggi sono citati, nel migliore dei casi, a puri fini retorici, e nel peggiore, a scopo dispregiativo, e ogni giorno abbiamo prove concrete che questi fondamenti vengono ignorati da chi dovrebbe rispettarli e non vengono difesi da chi ha il preciso mandato di tutelarli:

-“La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Cura la formazione e l'elevazione professionale dei lavoratori.” Tuttora in Italia vivono, o meglio sopravvivono, 2.8 milioni di lavoratori precari e 2 milioni di disoccupati:

-“Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.”

Le incursioni degli esponenti della Chiesa in ambiti che non spettano loro sono sempre più frequenti e non è lasciato un eguale spazio alle critiche; le convinzioni, legittime, di una parte della popolazione, sono imposte sottoforma di leggi alla popolazione tutta, compresa quella parte che non le condivide.

-“E’ vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.” Ogni anno, alle elezioni politiche e amministrative troviamo liste di partiti che si rifanno, nella teoria ma soprattutto nei fatti, alla dottrina del Ventennio, che noi ben conosciamo ma di cui troppi ignorano le conseguenze disastrose. Questi gruppi sono legittimati da chi oggi propugna il superamento delle vecchie contrapposizioni, e riconosce ai repubblichini gli stessi meriti dei partigiani; e sono non solo legittimati, ma esplicitamente sostenuti e appoggiati, da chi anche da Presidente del Consiglio non ha mai festeggiato un 25 aprile e, parlando del fascismo, non ha usato che parole di giustificazione e simpatia!!

Questi non sono che alcuni esempi –potrei citarne molti altri, a partire dalla situazione dell’istruzione pubblica- di come oggi vengano interpretati i valori di Antifascismo e Costituzione; perchè così come non viene applicata la Costituzione, ne consegue logicamente e inevitabilmente che vengano accantonate quelle norme atte a garantire nella pratica i principi antifascisti, che ne sono alla base. Ed è qui che si trovano le cause dell’ondata della destra reazionaria che ho descritto sommariamente: il fascismo stenta a trovare terreno fertile in una Nazione, quanto più le libertà sono garantite e i frutti del lavoro sono distribuiti in modo giusto, senza prevaricazioni sociali... Il fascismo è il prodotto di un sentimento di rabbia e frustrazione che ha le sue cause nella povertà e nell’ingiustizia sociale, ed è ben lungi naturalmente dall’esserne la cura. L’Antifascismo non è semplicemente risposta alle tendenze più bieche della reazione: la lotta al fascismo è la diretta conseguenza dell’amore e del rispetto per la persona umana, per la sua comunità, i suoi diritti, il suo ambiente.

L’Antifascismo è valore propositivo.

Marco Guarguaglini, Federazione Giovanile Comunisti Italiani




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