mercoledì 9 aprile 2008

Un altra medaglia d'oro ci ha lasciato!

Un altro figlio di Carrara, di quella Carrara che tanto ha dato al paese in termini di impegno per la libertà, la giustizia sociale e l'uguaglianza, ci ha lasciato.
Ciao Roberto!

di seguito una descrizione di Luciano Pucciarelli pubblicata sull'ecoapunao del settembre 2007

Roberto Vatteroni, quando fu decorato
di Medaglia d’oro al Valor
Militare, aveva meno di vent’anni.
Ne aveva poco più di diciassette
quando, in combattimento contro i nazisti,
a Bardine di S. Terenzo, perse il
braccio sinistro, a causa di una raffica.
Ricordando ciò, viene fatto di pensare
alla frase pronunciata dal filosofo idealista
Croce che alla domanda, su quale
fosse il diritto dei giovani, ripose con
aulica naturalezza: “Il diritto dei giovani
è quello di diventare adulti”.
Se Roberto Vatteroni avesse dovuto
prendere alla lettera quell'asserzione filosofica,
che di certo non conosceva, se
ne sarebbe stato a casa, ad attendere anagraficamente
la maggiore età e quindi il
diritto a pensare. Ma non fu soltanto lui
ad agire, a scegliere la strada della lotta,
mosso come gli altri giovani, dal desiderio
di vedere il proprio paese liberato da
chi impediva l’esercizio della libertà e
solidarietà ed anche perchè, nonostante
l’eta aveva cognizione sufficiente per
sapere che il non andare poteva rappresentare
un segno, questo sì, di grande
immaturità.
La decisione non nacque da un impeto
ben preciso, ma come sbocco naturale,
nel corso dalle riflessioni che egli aveva
avuto la possibilità di fare, fin da ragazzo,
grazie a ciò che vedeva muoversi attorno.

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