Il Triangolo nero, gli asociali, così erano definiti gli zingari nei campi di concentramento nazisti. Uno sterminio che ha portato all’eliminazione razionale di oltre 500.000 persone tra il 1939 e il 1945. Un genocidio dimenticato, dettato da motivazioni puramente razziali, una razza inferiore che rischiava di infettare la razza ariana attraverso i suoi geni antisociali e la sua propensione alla delinquenza, un popolo che non ha mai rinnegato la propria cultura e che difficilmente si sarebbe omologata alla cultura e alla politica nazista.
Oggi, la cronaca ci racconta di un popolo ancora sottomesso, ancora discriminato, ancora emarginato, ci racconta la non-volontà dei sistemi democratici di affrontare con maturità e onestà intellettuale i problemi di con-vivenza con la comunità zingara. Vengono definiti al pari di altre categorie sociali devianti quali tossici, carcerati, immigrati, prostitute e barboni, a seconda dell’emergenza di turno, come i responsabili del clima di insicurezza e paura che vige nella nostra società negando i problemi economici e politici di uno Stato incapace di dare risposte esaurienti ai propri cittadini.
Oggi, la cronaca ci racconta di un popolo ancora sottomesso, ancora discriminato, ancora emarginato, ci racconta la non-volontà dei sistemi democratici di affrontare con maturità e onestà intellettuale i problemi di con-vivenza con la comunità zingara. Vengono definiti al pari di altre categorie sociali devianti quali tossici, carcerati, immigrati, prostitute e barboni, a seconda dell’emergenza di turno, come i responsabili del clima di insicurezza e paura che vige nella nostra società negando i problemi economici e politici di uno Stato incapace di dare risposte esaurienti ai propri cittadini.
1 commento:
vedrò di essere presente e pubblicizzo sul blog! grazie ale
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