venerdì 2 gennaio 2009

Solidarietà all'RDA May Day

Solidarietà ai comapgni Antifascisti di La Spezia!

Il 25 aprile 2008, la Rete contro la precarietà della Spezia ha deciso di ricordare la Liberazione, organizzando un presidio per riaffermare l’importanza dei valori e delle idee antifasciste e di resistenza, in una società come quella odierna in cui grazie alle politiche dei partiti di centro destra e centro sinistra l’autoritarismo, il razzismo e la paura governano sovrani.
Prevedibile e banale è arrivata l’ennesima provocazione da parte di 3 loschi fasci figuri (Mammi, Procaccini e un terzo camerata) che spintonando, brandendo cinture, minacciando di morte, pretendevano di passare nel mezzo del presidio.
Ma così non è andata… ed i nostri prodi per cavarsi dall’impiccio hanno dovuto invocare l’aiuto della polizia, che complice e asservita ha fatto disperde il gruppo degli antifascisti.

Ma quel 25 Aprile per noi che eravamo in piazza è stato davvero la festa della liberazione dai fascisti e dal fascismo e dall’arroganza di chi crede che la resistenza e le pratiche dei partigiani siano lettera morta e che invece l’ideologia fascista con le sue pratiche fatte di sopraffazione e di aggressione di pochi nei confronti di molti, come sono i presidi contro i campi Rom e le ronde contro gli immigrati, complici i partiti tutti e il loro revisionismo social democratico, possa in modo indisturbato tornare a trionfare.
Alla violenza squadrista invece questa volta è stato risposto.

E così, visto che i picchiatori fascisti con l’avvallo di tutti i sinceri democratici siedono comodamente e naturalmente nella grande caserma della democrazia, in comune come in parlamento, e l’olio di ricino è poco politically correct e poco digeribile per le loro nuove frequentazioni, per difendersi il fascista Mammi ed i suoi compari si sono fatti confidenti della polizia e della magistratura, dimostrando una perfetta conoscenza delle regole del gioco democratico, con l’obbiettivo di trasformare l’antifascismo in un problema si, ma di ordine pubblico, da disbrigare nella aule di un tribunale.

Come se le pratiche antifasciste e di resistenza potessero essere giudicate attraverso il codice penale, come se la lotta e l’opposizione al fascismo possa essere considerata giusta a seconda dei periodi storici.
Ma questo si chiama revisionismo e non antifascismo.
E forse proprio questo è il pensiero della giunta comunale (PD, Rifondazione Comunista, Comunisti italiani, Socialisti Democratici) che, mai solerte come in quei giorni nelle sue dichiarazioni pubbliche, ha definito un atto di resistenza contro i fascisti una violenza inqualificabile, che va al di fuori dei binari della civiltà democratica e che offende l’intera comunità.

Di fronte a simili affermazioni non possiamo che constatare che l’antifascismo istituzionale è scomparso per sempre, e augurarci che i nostri cari amministratori inizino a fare i conti con il loro ipocrita antifascismo mediatico e smettano una volta per tutte di usare parole, persone e vite infangandole e svuotandole di significato, dal momento che siedono con i vecchi e nuovi fascisti ogni giorno nelle sale del governo e si spartiscono con loro fette di potere.
Ci piacerebbe che una volta per tutte ammettessero che hanno stretto un
patto di sangue con i partiti che dichiaratamente si richiamano al fascismo, non tanto per i loro altissimi ideali di democraticità e di rispetto delle
differenti posizioni, ma perché loro per primi non hanno nessuna difficoltà a mischiarsi con i nuovi e vecchi picchiatori e servi del Capitale, e perché non riescono a trovare nessuna divergenza ideologica fra il loro fascismo democratico di centro sinistra che fa costruire lager per immigrati, città con eserciti per le strade, leggi sul decoro urbano e provvedimenti populisti, e quello di centro destra che invece di usare la carota usa il manganello.

Quelli e quelle che ricordano e si oppongono, e che riconoscono in Forza
Nuova,la Destra, Casa Pound gli eredi più stupidi,più evidenti, più beceri e più diretti del fascismo del ventennio, mache sanno che gli eredi più pericolosi stanno nel PD e nella sua politica populista e sinceramente democratica.

RETE CONTRO LA
PRECARIETA'/RDA MAY DAY c.s.o.a.

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