giovedì 27 dicembre 2007

Considerazioni su sabato 22


Domenica 23 dicembre, le cronache locali hanno dato ampio risalto alla tensione creatasi in piazza Mercurio, a Massa, tra partigiani, militanti della sinistra, giovani antifascisti da una parte e An ad altri gruppi di destra. Non è la prima volta che questo accade nella nostra provincia e ci sembra perciò necessaria qualche riflessione e constatazione.
Mentre nel Nord Italia, si estendono la xenofobia e razzismo anche a livello istituzionale,con i sindaci della cosiddetta Padania che pretendono di negare illegalmente la residenza nei loro comuni, a quegli extracomunitari e comunitari dell'est che non hanno lavoro e reddito, a Massa e Carrara devono sempre più spesso scendere in piazza per difendere e riaffermare i valori e la storia dell’antifascismo, vecchi partigiani come Ermenegildo Della Bianchina, giovani che si affacciano alla politica solo ora e rappresentanti delle forze politiche di sinistra, di Rifondazione, del Pcdi, dello Sd, degli anarchici e altri ancora.
Perchè questa forte reazione ogni volta che gli eredi del fascismo, vogliono imporre, alla città, anche con la violenza, le loro iniziative di falsificazione della storia della Resistenza e la celebrazione del loro infame passato? Perchè la nostra zona, i nostri paesi e le nostre città sono stati teatro di uno dei momenti più alti e drammatici della storia della Resistenza, dopo essere stati protagonisti di grandi lotte sociali alla fine dell’800 e agli inizi del ‘900 e della lotta antifascista durante il ventennio della dittatura: dai moti della Lunigiana del 1894 alla sollevazione delle donne di Carrara, del 7 luglio 1944, dalla lotta partigiana, alle stragi di Bergiola, Vinca, San Terenzo, Sant’Anna di Stazzema fino al referendum per la Repubblica, che vide Carrara schierarsi all’88,3 % contro la monarchia complice del fascismo, un filo rosso di rivolta e di lotta per la libertà e i diritti fondamentali percorre la nostra storia e ha lasciato una memoria forte e indelebile nei cuori e nelle menti della popolazione di questo territorio, che di fascismo, anche solo quello mistificatorio dei libri revisionistici, non vuole assolutamente saperne.
Va anche sottolineato che la lotta per la democrazia e l’antifascismo dimostra di essere in grado di unire le forze di sinistra, anche quando siano note per spaccare il capello in quattro e abbiano storie di settarismo. L’opposizione del 23, a Massa, contro il fascismo e post fascismo dimostra che la strada dell’unità politica è indicata e richiesta dai fatti e dalla partecipazione e mobilitazione molto più che dagli incontri diplomatici e dai confronti ideologici, come al tempo della Resistenza quando le urgenze di opporsi al nazifascismo, costrinsero tutti a mettere in secondo piano le rispettive posizioni, ideologie e divisioni, in vista di obiettivi immediati, irrinunciabili e non mediabili, come la conquista della libertà e della democrazia.

A.N.P.I. Carrara

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