giovedì 13 dicembre 2007

Un ordinaria Domenica.













Prima parte dell'intervista che sarà pubblicata interamente sull'EcoApuano di dicembre.


Carrara-Teramo-Carrara 2 Dicembre 2007

Continua l’approfondimento delle tematiche legate al mondo del tifo calcistico balzate agli “onori delle cronache nelle ultime settimane.

Oggi la Carrarese gioca a Teramo, ed è anche l’undicesimo anniversario della fondazione del gruppo Barbudos Carrara, quale migliore occasione per fare due chiacchiere se non un viaggio di 1.100 km su e giù per la penisola?

Si parte verso le 8:00, con un pulmino da 9 posti, causa disguidi vari entriamo in autostrada solo alle 9:15. Comincia già a balenare l’ipotesi che si arriverà tardi per vedere l’incontro. Con noi parte un altro dei gruppi supporter, affronteremo il viaggio assieme.

Ci accordiamo sui temi da affrontare durante il viaggio e le modalità: un intervista corale che mi impegno a riassumere.

Comincio con le domande, la prima riguarda il cambiamento che ha subito radicalmente il mondo del tifo organizzato in questi 11 anni:

-Anzitutto sono aumentati vertiginosamente affarismo e repressione, girano sempre più soldi sia in campo che fuori, gli sportivi appaiono sempre più personaggi del jetset e sempre meno come professionisti di una disciplina sportiva.

Il denaro è un potente elemento di corruzione capace di fare girare la testa non solo in campo,ma anche sugli spalti.

Di conseguenza spesso gli ideali e i principi che agli inizi caratterizzavano il mondo del tifo organizzato che si riconosce sotto la definizione ULTRAS, sono stati messi in secondo piano rispetto a esigenze molto più “spicciole”.

A contorno di tutto questo c’è un disegno più o meno nascosto, messo in piedi dai soggetti forti che sul calcio basano i propri fatturati, di ridurre la passione popolare per il calcio a mero bene di consumo da parte di una più ampia fetta di mercato “imborghesito”. Il calcio infatti fin dai suoi albori è stato un forte fattore di aggregazione sociale e conseguentemente gli stadi, e le curve in particolare, sono stati lo specchio in cui il sentire popolare si esprimeva più direttamente e con meno mediazioni.

Da quando la fonte di entrata principale del sistema calcio (società, in primis, ma anche lega, sponsor etc…) si è trasformata da biglietto a “scheda pay-tv” l’elemento di presenza diretta della popolazione è diventato un fattore di disturbo da eliminare e il tifoso con la sua voglia di partecipazione è diventato un pericoloso elemento di destabilizzazione del sistema-calcio, perché si vede, si sente, parla e ,a volte, pretende, recrimina e, magari, contesta. Spettatori silenti ( o ancora meglio “domestici”) invece pagano, non protestano, sono individualizzati e parcellizzati, atomizzati e ridotti all’impotenza.

Anche qui il parallelo con il mondo fuori dallo stadio è abbastanza evidente.

È proprio così, nelle curve e negli stadi il costume e le aspirazione sono mutati come sono mutati fuori dagli stadi. In curva infatti non ci va un gruppo di emarginati sociali per sfogare frustrazioni, come ci rappresentano i giornalisti e i benpensanti, ma (casomai) quei soggetti che non si accontentano di guardare passivi uno spettacolo, ma ritengono e vogliono attivamente partecipare al successo della propria squadra, che non rappresenta solo un team calcistico, ma un intera città.

Persone unite dalla volontà di organizzarsi e dal rispettare delle regole comuni autoimposte.

Mi pare che stiamo entrando dritti verso un altro argomento; quello dell’ideale ULTRAS. Ne possiamo parlare meglio in modo da poterlo comunicare a chi, magari, allo stadio non ci ha mai messo piede ma vuole farsi un idea

Ok, anzitutto per noi, ma non sempre è così, l’attaccamento alla maglia è l’attaccamento al simbolo della città.

A noi non interessa tanto il risultato sportivo, quanto la rappresentazione della città, e quindi del suo portato di valori di storia e di tradizione. I carrarini sono sobri testardi e fieri, lo ha dimostrato la storia, dalla sconfitto di Quinto Marcio Filippo ai moti del 1894, alle medaglie d’oro della Resistenza e pretendiamo dalla squadra, dalla dirigenza e dalla società un atteggiamento coerente con questa storia. Se ci interessassero solo i risultati sportivi dopo 7 play-out in 8 stagioni saremmo ancora qui?


Continua....

6 commenti:

Anonimo ha detto...

PANEM ET CIRCENSES

per tutti!

marco ha detto...

Carlesi, ma di cosa stai vaneggiando? Assomigli sempre più a un Don Chisciotte! il tuo modo di rapportarti al mondo e di leggere la realtà appartiene ad un passato irrecuperabile. Ti ostini a non voler capire che quei meccanismi di rappresentazione e costruzione comune di valori di cui parli non sono più neanche pensabile in questo tipo di società. Come il tuo partito, anche la squadra in cui cerchi di rappresentarti ti ha ormai abbandonato. La tua copia si è bella che autonomizzata e segue le proprie regole e i propri valori. Smettila di accanirti valorosamente contro i mulini a vento....

Anonimo ha detto...

più che mulini, TRIMONI a vento.

Cordialmente,

Sguffalo Bill

elkappe ha detto...

Marchè d'ora i poi ti chiamerò "lo sputasentenze".
Ma n'tha nmank let tuta l'intervista che t sen già a borbottare.

Prenditi il prossimo numero dell'Ecoapuano, oppure aspetta che pubblico tutto il pezzo e poi se ne parla.

Anonimo ha detto...

o magari... prima di parlare... di fare citazioni in latino...forse sarebbe bene da parte delle persone conoscere.. approfondire e poi, eventualmente (ma non è obbligatorio)giudicare...
Inoltre (...mio modestissimo parere) sarebbe maggiormente utile che chi commenta.. invece di cercare di dimostrare una qualche padronanza della lingua italiana( ma sarà poi vero? ai posteri l'ardua sentenza) provasse a non nascondersi dietro paroloni ed avverbi ma dare un contributo che abbia un senso... magari, ecco, se non proprio da un punto di vista strettamente politico/sociale/intellettuale... almeno per quanto riguarda l'italiano!!!
Purtroppo... essere forbiti ma non avere nulla da dire... non solo rende antipatici e saccenti... ma anche profondamente e colpevolmente inutili...

Anonimo ha detto...

te lo appoggio completamente.

Sgufala, Sgufala, Sgufala!!!!

Cordialmente,

Sguffalo Bill